Mirto

Nel nostro giardino cresce un mirto sardo che sembra quasi raccontare, con la sua semplice presenza, tutta la storia antica della nostra terra. Non è una pianta appariscente, ma ha un fascino discreto e profondo, di quelli che si rivelano poco a poco, a chi sa osservare con pazienza. Collocato lungo un sentiero che si snoda tra altre essenze mediterranee, il mirto si distingue per i suoi rami fitti e sottili, che si intrecciano in un groviglio armonioso, formando un piccolo boschetto profumato. Le foglie, piccole, ovali e di un verde brillante, sprigionano un aroma intenso e balsamico non appena sfiorate, un profumo che si mescola all’aria e sembra restituire tutta l’essenza del paesaggio sardo. È proprio questo profumo che accompagna le nostre passeggiate mattutine in giardino, un segno inconfondibile della presenza del mirto. Anche nei mesi più caldi, quando il sole picchia forte e la terra si fa arida, il mirto rimane verde e rigoglioso, come se attingesse a una forza antica e segreta che gli consente di resistere e prosperare.

Con l’avvicinarsi dell’estate, il mirto sardo ci regala uno spettacolo sottile ma affascinante: i suoi piccoli fiori bianchi sbocciano in gran numero, disseminati tra i rami come minuscole stelle luminose. Hanno una forma semplice e delicata, con petali sottili che si aprono con grazia, e al centro lunghi stami dorati che spiccano sul bianco candido. Il contrasto tra i fiori e il verde brillante delle foglie crea un effetto di leggerezza e freschezza che rende il mirto ancora più amabile. Le api non tardano ad arrivare, attirate dall’aroma dolce e resinoso dei fiori: il loro ronzio allegro accompagna le mattinate estive, mentre il giardino si anima di vita. Ma il vero dono del mirto arriva più tardi, quando l’estate cede il passo all’autunno: allora i piccoli frutti blu-violacei cominciano a comparire tra i rami. Le bacche, rotonde e lucide, maturano lentamente, passando dal verde chiaro a un blu profondo, quasi nero. Hanno un aspetto invitante e misterioso, e il loro sapore racchiude tutta l’intensità aromatica della pianta. È in quel periodo che raccogliamo qualche manciata di bacche mature, da trasformare in liquore, seguendo le ricette tradizionali tramandate di generazione in generazione.

Oltre al suo aspetto e ai suoi frutti, il mirto sardo porta con sé un carattere forte e autentico. Pianta spontanea della macchia mediterranea, abituata a crescere in suoli poveri e sotto cieli infuocati, è simbolo di resistenza e adattabilità. Non chiede cure particolari, se non un po’ di spazio e il rispetto dei suoi ritmi. Nel nostro giardino ha trovato la sua dimora ideale, e ogni anno rinnova la sua bellezza con una costanza che ci sorprende sempre. Nei giorni di vento, quando le raffiche scuotono le chiome degli alberi, i rami del mirto ondeggiano ma non cedono, piegandosi con grazia e ritrovando subito la loro forma. Anche in inverno, quando molte piante spogliano i rami, il mirto mantiene il suo fogliame compatto e brillante, offrendo riparo agli uccellini che si rifugiano tra le sue fronde. E così, stagione dopo stagione, il mirto accompagna la vita quotidiana del giardino: un compagno silenzioso ma sempre presente, testimone della bellezza sobria e autentica che la natura sa offrire. Ogni volta che passiamo accanto a lui, ci soffermiamo un istante ad assaporare il suo profumo, a osservare la grazia dei suoi fiori o il colore intenso delle sue bacche, e in quel gesto semplice ritroviamo il senso profondo del legame con la nostra terra e con le sue tradizioni.